Basilica Santuario SS. Vittore e Corona - Associazione Culturale per l'Affresco APS

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Basilica Santuario SS. Vittore e Corona

La Sede

L'Associazione Culturale per l'Affresco Aps ha la sede legale e operativa a Feltre, presso la Basilica Santuario SS. Vittore e Corona.

Sullo sperone del Monte Miesna che tende a congiungersi all'opposto fianco del Monte Tomatico, quasi a chiudere la bella conca feltrina, sorge a circa 344 m di quota il complesso architettonico del Santuario e Convento dei Santi Martiri Vittore e Corona, Protettori dell'antica Città e Diocesi di Feltre. Il Santuario fu costruito "omogeneo e di getto datato dal 1096 al 1101" ed era parte integrante della cortina difensiva del territorio feltrino verso la pianura trevigiana. Cortina difensiva che dal castello della Rocchetta, al castello di S. Vittore (ora Convento) e giù in fondo valle al castello della Chiusa, risaliva poi con alcune fortificazioni il fianco opposto del Monte Tomatico. Alla difesa armata verso il Mille venne affiancata la difesa spirituale del Santo Martire soldato Vittore. Dal poggio si domina, con una visuale a 360 gradi, tutto il Feltrino: dal Piave, al Grappa, all'antica città murata di Feltre, alla pianura movimentata da colli e ville alla chiostra delle Vette Feltrine, magnifico fondale predolomitico.

All'interno del Santuario ci sono ben due notevoli raffigurazioni dell'Ultima Cena: una più raffinata, nel lunettone destro del presbiterio e un'altra, più popolare, in fondo alla chiesa sulla parete destra, con una lunga tavola imbandita con i caratteristici gamberi di fiume simboli della povertà proposta da Cristo ai suoi discepoli o del tradimento imminente di Giuda. In questa rappresentazione, l'ultimo pasto di Cristo è quanto meno singolare. Di certo non si limita a raffigurare quanto dicono i Vangeli ma spalanca una finestra sulla quotidianità degli uomini del medioevo, che è la radice del nostro presente. Tra gamberi, mele, pani, coltelli e caraffe di vino il passato si svela attraverso un dipinto che testimonia come e cosa mangiavano i nostri antenati. Raccontandoci con il linguaggio delle immagini di un tempo che, come il nostro, fu segnato da forti tensioni e da pungenti contestazioni del potere politico e religioso.
Associazione Culturale per l'Affresco Aps, la sede operativa
Referente artistico: Ludovico Calabrò
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